Il kaki giunse in Europa dal Giappone nell’VIII secolo.

E’ un buonissimo frutto, molto più buono da consumare nel momento giusto della sua maturazione, poiché a maturazione non ancora compiuta il kaki lascia una sensazione astringente (allappa) ed anche aspra per la cospicua quantità di tannini. I tannini diminuiscono nel momento in cui il kaki giunge a giusta maturazione.

Tra gli elementi interessanti per la nostra salute e, dunque, per le funzioni del nostro organismo troviamo la vitamina C, presente in buona quantità, il betacarotene, che svolge un’importante azione in favore della salute oculare, e il sale minerale degli sportivi per eccellenza (grande alleato dei muscoli), il potassio. Sappiamo molto bene che la vitamina C è un buonissimo antiossidante naturale, in grado di prevenire e combattere i malanni stagionali, e nei cachi ne troviamo più del 50% del fabbisogno giornaliero umano.

Essendo molto energetico, il consumo del kaki è consigliato agli sportivi, ma bisogna sempre mettersi in guardia da un consumo eccessivo di questo frutto poiché ciò potrebbe avere un effetto lassativo sul nostro intestino.

Essendo così dolce il kaki, non è adatto a chi soffre di diabete e a chi ha a che fare con il problema dell’obesità. Anche per chi ha problemi di digestione il kaki non è il migliore dei frutti da consumare.

Fra le vitamine di questo buon frutto troviamo, inoltre, la vitamina A, che svolge una buona azione combattendo i radicali liberi, e la vitamina K. Importante è anche ricordare la presenza dei seguenti sali minerali presenti nel kaki: zinco, rame, manganese, ferro, calcio e fosforo.

 

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